Trapiantato dalla Columbia Britannica costiera, Graham vive a Montreal da oltre 15 anni, dividendo il suo tempo tra il lavoro nella comunità musicale indipendente della città, l’impegno nelle lotte per la giustizia dei migranti e il conseguimento di studi culturali e
lauree in storia alla Concordia University. Ha difficoltà a restringere i suoi interessi di ricerca, ma attualmente sta cercando di concentrarsi sulle intersezioni tra deindustrializzazione, capitale immobiliare e gentrificazione guidata dalla cultura (insieme, tra gli altri, agli interessi per la teoria della riproduzione sociale, l’industria culturale e il colonialismo). Graham è anche musicista per alcuni gruppi punk.

Missione del progetto

“‘Questo è Mile End, amico mio’: tra resistenza e complicità nella Montreal di fine XX secolo.”

Il mio lavoro mira a comprendere il ruolo storico dell’attività culturale nel processo di branding di quartiere che ha portato alla rapida gentrificazione del quartiere Mile End di Montreal, un tempo fulcro della produzione tessile e dell’abbigliamento e che, negli ultimi anni, è diventato un centro di fama internazionale per una produzione culturale alternativa e iconoclasta. Sebbene molte borse di studio affrontino la gentrificazione e le arti, relativamente poche lo fanno all’interno di un ambito storico che considera gli effetti a lungo termine dei movimenti di capitale globalizzato e la resistenza ad essi. La mia ricerca vuole essere un filo che leghi questi argomenti, collegando il globale al locale e analizzando gli effetti del flusso di diverse forme di capitale – industriale, culturale e immobiliare – dentro e fuori il quartiere di Mile End, durante il periodo dalla fine degli anni ’70 agli anni 2010. Per quanto riguarda la storia orale, mi concentrerò principalmente sui fenomeni di azione individuale e comunitaria all’interno di questi processi. Il mio obiettivo è raggiungere un risultato organico e ricco di sfumature che analizzi le modalità di svolgimento dei suddetti processi nel corso degli ultimi decenni, prestando particolare attenzione all’implicazione e alla complicità degli attori culturali, nonché ai tentativi di resistenza ai fenomeni della gentrificazione e del displacement.